Referendum, i Trezzesi al voto nel 1946

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Monarchia o Repubblica? I Trezzesi al referendum del 1946: in 5 sezioni locali, i cittadini sfilano alle consultazioni referendarie e per la Costituente, sotto lo sguardo vigile dei presidenti di seggio giunti da Milano.
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Il telegramma prefettizio del 1946 (Archivio Comunale di Trezzo sull’Adda, Moderno, 69)

Verso il referendum. Nel 1946 sono 5.039 i Trezzesi iscritti alle liste elettorali delle 5 sezioni paesane. Tra loro, figurano per la prima volta le donne che abbiano compiuto i 21 anni, allora soglia della maggiore età. Indette il 7 aprile 1946, le amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale sortiscono un’affluenza di 4.634 votanti: quasi il 92 % degli aventi diritto si accostano con civico entusiasmo alle urne, assegnando 2.083 voti alla DC e 2.395 al PCI, che insedia col PSI la giunta del sindaco Giuseppe Baggioli. Della lista eletta, ricevono maggiori preferenze i candidati Ernesto Saliva (19), Alfredo Cortiana (18) e Tarcisio Giustinoni (17); di quella democristiana, Domenico Moretti (30), Guido Mauri (26) e Zaccaria Colombo (25).

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L’affluenza del 96 %

Su invito del Comune di Capriate San Gervasio, l’8 maggio 1946 il sindaco Baggioli presenzia alla prima commemorazione dei Caduti sotto fuoco tedesco presso la cabina elettrica «Falck» di via Vittorio Veneto. Nel fatto d’armi, che data al 28 aprile 1945, periscono infatti due Trezzesi: Luigi Galli (1927) e Adriano Sala (1921), i cui nomi vengono incisi sul marmo di un monumento. Il 1° giugno 1946 i 5 presidenti delle sezioni elettorali di Trezzo convocano gli scrutatori, nominati una settimana prima, all’allestimento dei seggi per il Referendum istituzionale e l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente. Le consultazioni, condotte nei due giorni seguenti, sanciscono la nascita della Repubblica Italiana e i nomi di quanti ne stileranno la Costituzione. Con 4.836 votanti effettivi, i Trezzesi al Referendum sfiorano l’affluenza del 96 %: la repubblica sortisce 3.312 schede valide contro le 1.223 per il mantenimento del regime monarchico. L’adesione al voto per la Costituente è di poco inferiore a quello referendario. Dei 4.738 votanti effettivi, 168 sono le schede bianche, 92 quelle nulle e 4.478 le assegnate; tra cui 1.975 alla DC, 1.328 al PCI e 1.098 al PSI. Trezzo si allinea con la Circoscrizione Milano-Pavia per la consultazione referendaria ma contraddice la preferenza accordata al Partito Socialista, secondo alla DC anche in quota nazionale.

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I luoghi del Referendum

I Carabinieri e l’Esercito sorvegliano le 5 sezioni elettorali, condotte da scrutatori trezzesi e presidenti esterni. Da Carate Brianza, l’avv. Mario Rossi fu Giacomo dirige la sezione 1, sita al piano terra dell’edificio scolastico in piazza Vitaliano Crivelli. Votano qui 963 elettori effettivi, di cui 662 sono le schede repubblicane, 246 quelle monarchiche, 48 le bianche e 7 le nulle. Al piano rialzato dell’edificio, presiede la sezione 2 l’ing. Felice Aguzzi fu Carlo, docente al Politecnico di Milano e residente in città su via Tamagno. Sotto il suo sguardo, sfilano 939 elettori effettivi, i cui voti validi sono 662 pro repubblica e 248 pro monarchia. Personalità di alto profilo reggono i seggi trezzesi, che determinano dati omogenei. L’ing. Raffaele Albani fu Augusto, residente a Milano in viale Tunisia, presiede la sezione 3 presso il civico 2 di via Giuseppe Mazzini al piano terra. Dichiara qui 627 voti validi per la repubblica e 273 per la monarchia.

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1894, la regina Margherita, moglie di Umberto I di Savoia, presso l’asilo “di sciuri”, inaugurato sull’odierna via Giuseppe Carcassola (già intitolato al sovrano): l’ente, intitolato ai regnanti, è oggi convertito a sede della Cooperativa Sociale “Castello”

La sezione 4 è sita al piano terra del civico 6 in via Giuseppe Carcassola, titolazione partigiana da poco succeduta a quella di «Umberto I». Primo segretario d’Intendenza a Milano, Saverio Caputo di Giuseppe ne garantisce le consultazioni: 666 schede repubblicane, 240 monarchiche, 43 bianche e 7 nulle per un totale di 956 votanti effettivi. Al piano rialzato del civico 2 su piazza Santo Stefano, è infine allestita la sezione 5. La dirige l’ing. Alberto Angiolini di Carlo, residente a Milano in via Marcona. Votano 908 elettori effettivi su 964 iscritti nelle liste (442 uomini e 522 donne). Alle urne in Santo Stefano si accostano anche 6 invalidi, perlopiù per cecità. Sembra si riservi speciale attenzione alla Valverde, rione di artigiani e contestatori, dove pure non si registrano incidenti. Gli esiti elettorali vengono conteggiati su fogli verde acqua per la monarchia e rosa per la repubblica. L’8 giugno seguente, il prefetto di Milano Ettore Troilo invia anche al sindaco trezzese Baggioli il telegramma: «In previsione proclamazione Repubblica pregasi disporre per domani 9 corrente che tutti edifici pubblici siano illuminati».

Dall’Informatore Comunale di Trezzo, n. 4, dicembre 2017

Fonti. Archivio Comunale di Trezzo sull’Adda, Moderno, cart. 69 (1946). Ringrazio Silvia Bonomi e Ruggero Bonfanti.

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