Altiero Roncalli, tre volte presidente Aido

Atleta, manager, presidente Aido: Altiero Roncalli ha speso nel volontariato quanta serietà guadagnò nel lavoro, come responsabile del mercato europeo Armstrong; traguardi su cui non ha perduto quella sua affabilità, tutta paesana.
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Altiero Roncalli in discorso alla “Sala Bernabò” del castello trezzese

Settantaseienne trezzese, tre volte presidente della locale sezione AIDO, Altiero Roncalli saluta per primo: sorride e ti guarda negli occhi come se le parole dovessero uscire di lì. Alle pareti dello studio, su via Carcassola, gli assorti panorami di Giovanni Brambilla, le incisioni a maniera nera di Narumi Harashina, i due figli e le quattro nipoti in fotografia. Non ci sono che pochi passi tra l’ex-osteria «della Barchetta» su via Marocco presso cui nacque, nel rione Valverde, e l’abitazione coi quadri alle pareti. Ma Altiero ha percorso il mondo per passare dalla prima all’ultima casa: lasciando orme a Münster, Londra, Dubai, Tokyo, Los Angeles e New York come responsabile-vendite della multinazionale americana Armstrong. Stringeva la mano a clienti col kilt o la kefiah per risolvere quei problemi che lui chiama «opportunità».

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Altiero, spasimante nel cortile dell’infanzia

Trasferito da Morengo (Bg) a Trezzo, nonno Emilio Roncalli dirigeva con poche parole la fornace Radaelli in località San Martino: gli bastava uno sguardo per essere obbedito. Papà Angelo era impiegato comunale come zio Francesco, che riscuoteva i dazi. Altiero Roncalli apprese la loro disciplina, temperata dal garbo di mamma Maria Colombo, che il dialetto direbbe «ciarusa»: solare cioè, come le riusciva d’essere al bancone della trattoria che gestiva in Valverde. Qui il 29 settembre 1939 alzarono un brindisi alla nascita di Altiero, detto «Pantera Nera» per la vivacità che poi versò nel calcio, nello sci e nel tennis. Portò i suoi 10 anni nel nuovo alloggio di via santa Marta da dove, per mano ai genitori, raggiunse come internista il collegio salesiano di Treviglio (Bg). I professori con la tonaca e gli amici di cui scoprire il nome lo confermarono nell’esempio dei genitori: essere seri, sorridendo. In questo stile Roncalli fu perito tessile all’ex-istituto «Esperia» di Bergamo e tirocinante per tre mesi alla STI di Crespi d’Adda, esclusi i giovedì in cui Carlo Annovazzi lo allenava centromediano nella Gallaratese; maglia 5.

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Il bersagliere Roncalli

Papà ritagliava gli articoli sportivi che lo citavano, anche in serie D nazionale. Gli comprò una Spitfire a due posti quando, Sottotenente dei Bersaglieri al congedo, il giovane trovò impiego presso le Tecnologie Industriali di via Macchi a Milano. Alle aziende tessili proponeva cinghie e manicotti che perfezionassero il filato; senza insistenze ma concedendo l’accessorio gratis in prova. «Mi dimostravo affidabile anziché dire che lo ero» scherza Altiero Roncalli, e fa sul serio. Prima che tre anni cadessero dal calendario, gestiva le vendite italiane; e, quando la Armstrong d’Oltreoceano assorbì l’azienda, lo creò responsabile del mercato europeo (1971).

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1957 – Altiero, terzo classificato al campionato studentesco
Altiero Roncalli: da Trezzo al mercato europeo

Quell’anno la moglie Rosella Marcandalli gli mise tra le braccia Doriana Roncalli, secondogenita dopo Flaviano (1968). Sulla corriera che li portava studenti a Bergamo, lei e Altiero Roncalli si erano scambiati solo una fretta di sguardi. Al volante della Spitfire, poi, lui la accostò su via Mazzini intenta a rincasare dalla passeggiata delle 18.00 con le amiche; e Rosella scansò l’imbarazzo, chiedendogli dell’inglese che entrambi studiavano. Responsabile delle vendite mondiali (America esclusa), Altiero raggiunse la pensione nel 2005, dopo 42 anni d’impegno. Dall’ufficio di Münster, rincasava ogni fine-settimana. Visitò la cordiale modernità degli Emirati Arabi, atterrando quattro volte l’anno anche in Giappone. Sul volo di un ritorno barattò due chiacchiere con Kazue, moglie pianista di Narumi Harashina, professore a Tokyo in tecniche artistiche. Di questi, Altiero Roncalli incorniciò poi le incisioni al castello trezzese per la mostra «Solosucarta» (2008), sotto il patrocinio AIDO; preparando quest’anno le tre tappe dell’unica esposizione italiana per le opere pittoriche di Kazue. Inchini e strette di mano: la reciproca ospitalità ordina alla distanza di non esistere.

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2012 – Altiero con la moglie e i nipoti

Ma, per ogni viaggio, è da Trezzo che Altiero Roncalli conta i chilometri senza scordarsi il dialetto di casa. Nel 1969 era tra i soci pionieri del Tennis Club locale, che presiede per sei anni. Fu anche tra i fondatori dell’AIDO trezzese (1974), di cui è settimo presidente confermato fino al febbraio 2016. Ha ceduto la carica a Paolo Tinelli. Ancora con sorridente serietà.

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Il 6 luglio 2017, Altiero è partito per la sua meta più lontana. Allora sembrava una battuta, promettergli che avrei scritto solo di lui vivo. Eppure, è giunto il tempo di questa postilla, che aggiungo silenziosamente: come d’accordo, Altiero. Ti sia chiara la notte.

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