Il cognome Rolla, antico da San Giorgio al Lambro, s’insedia sull’Adda di Trezzo a metà Ottocento: fattori, agenti e industriali lungo gli operosi fiumi di Lombardia.
Il cognome Rolla insiste secolarmente sul territorio di Biassono, San Giorgio e Vedano, qui esaurendosi entro l’Ottocento col trasferimento a Trezzo: dal Lambro all’Adda. Una «Nota de li terreni» (Archivio Storico Civico di Milano, Fondo Famiglie, 1316, Rolla) censisce la famiglia radicata a Vedano già nel 1558. Il documento riferisce sette capostipiti Rolla:
– Battista, 9 pertiche di avitato;
– Bartolomeo, 9 pertiche di avitato;
– Martino, 15 pertiche di avitato e 5 di arativo;
– Francesco e Domenico fratelli, 7 pertiche di avitato e 9 di arativo;
– Tomaso, 3 pertiche e mezza più una pertica e mezza.
– Martino, 3 pertiche di avitato più 1 e mezza di arativo;
Tra costoro, c’è con buona certezza il padre di Innocente Rolla (1560ca.-1615), iniziatore della discendenza Rolla «Nocenti» da San Giorgio al Lambro. I registri sacramentali di Vedano, sotto la cui cura quella località ricade, non indietreggiano fino all’epoca in cui nacque Innocente. Sappiamo però con certezza che morì a San Giorgio il 3 gennaio 1615:
La moglie di Innocente, Margherita Gariboldi, gli diede i figli di cui solo gli ultimi tre nacquero oltre la data da cui l’archivio parrocchiale censisce i Battesimi a Vedano: Bartolomeo (1585), Angela (1589) e Dionisio. Quest’ultimo, detto «Nocente» come i suoi familiari, nasce il 20 novembre 1590:
Dionisio sposa fuori paese Anastasia Passoni (1597-26 dicembre 1635) e in seconde nozze Clara Agrati. Ma è dal grembo della prima moglie che solleva i nove eredi, tutti nati a San Giorgio, tra cui il 6 febbraio 1616 viene al mondo Carlo, lui pure detto «Nocente»:
I Rolla alla Cascina Monzina
Con genitori e fratelli, Carlo «Nocente» si trasferisce nel 1634 a Cascina Monzina, forse in conseguenza della peste manzoniana. La corte rustica viene restaurata tra il 1814 e il 1817 da Luigi Canonica ma distrutta nel 1841. Accedendo al Parco di Monza da Porta San Giorgio, l’edificio sorgeva a destra, verso il Serraglio dei Cervi:
Alla Monzina, si consuma così l’epidemia di vaiolo che in pochi giorni seppellisce di Carlo: la madre Anastasia Passoni e i tre fratelli Maria, Agostino e Giovanni. I quattro lutti si susseguono in poche settimane, tra il novembre e il gennaio 1635, muovendo a compassione anche il parroco che accorda gratuitamente alcuni servizi funebri:
Alla tragedia scampa Carlo, figlio di Dionisio e Anastasia. Il 17 maggio 1662 il giovane Rolla «Nocente» resta vedovo, alla Monzina, della moglie Lucrezia Nava cui sopravvive 15 anni, morendo il 21 settembre 1677:
Figli di Carlo e Lucrezia sono i tre eredi Rolla, tra cui l’ultimogenito Giovanni Battista prosegue la stirpe: nasce il 12 novembre 1647 alla Monzina, sposa Maddalena fuori paese e risulta ancora vivo nel 1703.
Dei quattro figli, generati alla Monzina da Giovanni Battista e Maddalena, il secondogenito è Francesco, nato il 12 aprile 1679 e sposato a Vedano il 18 gennaio 1701 con Giovanna Maria Frigerio (morta il 4 gennaio 1703); vedovo, si risposa il 1° febbraio 1703 con Isabella Gariboldi fu Francesco da Biassono. Francesco muore il 4 giugno 1740 «appena ricevuto il sacramento dell’olio santo»:
Tra i sette figli che benedicono i due matrimoni di Francesco, la seconda moglie Isabella Gariboldi gli dà Cesare, che prosegue robustamente il cognome Rolla: nato il 2 ottobre 1704, Cesare sposa infatti a Vedano il 14 gennaio 1728 Santina Piazza fu Paolo; vedovo, impalma sempre a Vedano il 5 giugno 1731 Anastasia Castelli fu Carlo; e in terze nozze bacia all’altare di Vedano il 30 ottobre 1738 Anna Maria Cavenaga (da Casate presso Missaglia, nata da Carlo nel 1714, spirata a Vedano il 18 ottobre 1770):
I Rolla in casa Vimercati
Negli Stati d’Anime compilati quasi annualmente dal parroco di Vedano, Cesare risulta pigionante dal 1750 circa «nelle case fuori dalla Cassina del Sig. Giovanni Vimercati», come il fratello Giovanni detto “Frate”. Abita cioè vicino alla chiesa parrocchiale. A quel domicilio muore il 17 gennaio 1763, lasciando la famiglia che continua a risiedervi:
Se negli Stati d’Anime Giovanni fu Francesco (fratello di Cesare) porta il soprannome “Frate”, “Fratino” viene invece chiamato per nomignolo il figlio di Cesare, per il cui tramite prosegue il cognome Rolla. Giovanni Antonio detto «Fratino» viene alla luce in Vedano il 21 agosto 1739, pigionante come il padre «nelle case fuori dalla Cassina del Sig. Giovanni Vimercati», sposa nella vicina parrocchia il 26 gennaio 1763 Teresa Riboldi fu Martino. Giovanni spira in Vedano il 7 gennaio 1809 «per subitanea morte»:
Tra i sei figli di Giovanni e Teresa Riboldi, Giuseppe Faustino Giovita, nasce a Vedano nel 1768 e sposa a Nova Milanese il 9 gennaio 1803 Maria Antonia Dell’Orto fu Paolo (nata nel 1783). E’ lui l’antenato cui più la famiglia deve la propria svolta sociale. Giuseppe diventa «fattore in Casa Vimercati», morendo a Vedano il 14 dicembre 1837 per «apoplessia».
Dalla moglie Antonia, il fattore Giuseppe ha dieci figli: Felice Fortunato (1804), il secondogenito, è «aglievo giardiniere» quando muore in Vedano il 30 giugno 1829 per «etisia»; molte delle figlie sposano forestieri (cuochi, fattori, tessitori). Il figlio omonimo Giuseppe, che eredita oltre al nome il mestiere paterno, sceglierà invece di trasferirsi a Trezzo: dal Lambro all’Adda, prendendo domicilio trezzese verso il 1845. Giuseppe Ferdinando, questo il suo nome completo, nasce a Vedano il 2 giugno 1808 da Giuseppe e Antonia, sposa a Vedano il 5 giugno 1842 Maria Andrea Annoni (figlia a Monza il 10 novembre 1814 di Giuseppe e Angela Bianchi), è «agente» e «agiato».
La coppia si trasferisce a Trezzo dove, tra gli altri, avrà per figli i fratelli Giovanni Battista (segretario comunale a Capriate d’Adda, n. 1844); Pietro (1847-1913) e Giuseppe (perito agrimensore, 16 luglio 1850-1918): gli ultimi due, politici locali e industriali del tessile trezzese in zona Isola (via Gramsci) e quindi sul promontorio del castello visconteo.
Per approfondire:
- Alessandro Rolla, la storia del cognome sonante (su questo sito);
- Annoni, don Luigi da Vedano: il volto ritrovato (su questo sito).
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Ringrazio l’arch. Luca Rolla, l’ing. Alberto Rolla e la famiglia tutta per le condivise memorie circa la storia di casa; l’Archivio Storico Civico di Milano; mons. Bruno Bosatra e Alex Valota dell’Archivio Storico Diocesano di Milano; la Parrocchia di Santo Stefano in Vedano e l’archivista addetto Silvano Ros.
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