Al grido «volòire», Guido Antonio Bassi è Generale di Cavalleria. Mentre si raffreddano i cannoni della Grande Guerra, segue per la Croce Rossa i prigionieri italiani in rimpatrio da Berlino. È sindaco trezzese tra il 1911 e il 1920.
Attestata in Milano fin dal Quattrocento, la nobile discendenza di Luchino Bassi elegge Trezzo a propria villeggiatura. Qui è prevosto don Carlo Andrea Bassi, celebrando il secentesco matrimonio che intreccia il casato alla locale famiglia Valvassori. In paese, un piazzale ricorda Guido Antonio Bassi (generale del Reggimento Artiglieria a cavallo «volòire») proprio sul retro del municipio dove lui siede sindaco tra il 1911 e il 1920, suo padre Gerolamo tra il 1862 e il 1864.
Primo cittadino, Guido finanzia il cantiere della nuova parrocchia concesina, assistendo poi alla piovosa cerimonia che issa dodici bronzi in vetta al campanile nuovo di Trezzo. Nasce milanese l’8 aprile 1862, da Gerolamo e Giulia Uboldi de’ Capei. Già col 1875 entra al Collegio Militare della città, da cui parte verso Torino quattro anni dopo, perfezionandosi alla Regia Accademia Militare e alla Scuola d’Applicazione di Artiglieria e Genio. Subalterno di Batteria, Bassi congeda gli studi nel 1883, muovendo negli stivali i passi verso Ferrara. Ma già l’anno successivo sale a Verona e alla dignità di Tenente nelle Brigate di Batterie a Cavallo, create per il celere conforto della Cavalleria (1831). Leggere e al galoppo, le loro incursioni ispirano al dialetto piemontese il nomignolo «volòire» (volante), accolto dal Reggimento come grido di battaglia. Lo ha sulle labbra anche Guido, Comandante della Quarta Batteria a Cavallo. Vestendo questa divisa, sposa nel 1903 Cristina San Martino di San Germano.
Comandante di Brigata a Padova nel 1905, passa Tenente Colonnello: la carica cui giungerà anche suo figlio Giancarlo (1894). Richiamato dal riposo al deflagrare della Grande Guerra, Guido è inoltre Delegato Generale per la Croce Rossa Italiana con grado equivalente a quello militare. Mentre prosegue l’incarico di pace, ottiene la promozione di guerra a Brigadiere Generale per «meriti eccezionali». Indossa quelle mostrine anche a Berlino, dove cura il rimpatrio dei prigionieri italiani prima di ritirarsi, Generale di Divisione. Bassi muore a Milano il 27 ottobre 1929. Sul petto la Croce al Merito di Guerra (1918), quella al Merito della Croce Rossa Italiana, la Croce d’Oro per anzianità di servizio (1904) oltre al nastro di Commendatore della Corona d’Italia (1917) e dei Santi Maurizio e Lazzaro.
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Per approfondire:
Massimo Iacopi, Il reggimento artiglieria a cavallo ed il 2° reggimento artiglieria “Celere” attraverso le vicende storiche del 2° Gruppo a Cavallo, volume II – pag. 42, 2002.
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