Il collegio di Trezzo e quello di Cassano incorniciavano l’Adda nelle finestre. Oltre a quelli Sant’Antonio di Busnago o San Bartolomeo di Merate, dove fu studente Alessandro Manzoni, questi due ottocenteschi collegi testimoniano la storia scolastica della valle abduana.
Dal 1870 il collegio del maestro bergamasco Giuseppe Mariani (Vailate 1847-1915 Trezzo) insiste nell’attuale sede comunale di Capriate San Gervasio, finché nel 1903 Cristoforo Benigno Crespi non rielva l’edificio per farne un dormitorio per le operaie; costringendo così Mariani alla nuova sede di Trezzo prospiciente l’Adda trezzese in via Molino. Apre alte finestre sul fiume come più a Sud gli istituti di Cassano d’Adda. Inaugurato su una ventina di aule, il convitto trezzese soffre la maldicenza seguita a presunte relazioni illecitamente intrattenuta dal Mariani scapolo con le sue insegnanti: allo scandalo segue l’asservimento a scuola pubblica dell’istituto, la cessione alla proprietà dei capomastri fratelli Tolla e persino l’adattamento a caserma durante la Grande Guerra, ospitando i militari di presidio sulla centrale idroelettrica oggi “Alessandro Taccani“.
Il primo collegio cassanese ha invece vicenda più antica, onorata e longeva. Ne restituisce il quotidiano vivere un «Sistema di educazione morale e di letterario istruzione nel collegio di Cassano d’Adda», edito a Milano nel 1824.
L’opuscolo si conserva in rarissimo esemplare presso l’Archivio di Stato di Milano (Atti di Governo, Studi Parte Moderna, cart. 108), dove pure sono versati i coevi fascicoli del corpo docente. Già chiostro dei Cappuccini, definitivamente soppresso nel 1802, il collegio maschile è fondato dall’ottimo sacerdote Gaetano Calcaterra. «Intenta sempre la Direzione Generale di Pubblica Istruzione a favorire tutto ciò che serve a promovere l’educazione, ha con suo decreto aderito all’aprimento di un collegio nel locale degli ex-cappuccini in Cassano d’Adda, borgo ragguardevole, distante 16 miglia da Milano, di amena situazione e d’aria salubre – così il “Giornale Italiano” del 16 agosto 1812 – Esercitare l’ingegno de’ giovinetti nei letterarj studj, non meno che formare il loro spirito nelle virtù cristiane e morali, è l’unico scopo del direttore di questo collegio. L’istruzione abbraccerà tutte le classi delle umane lettere degli elementi del leggere e dello scrivere sino alla rettorica inclusivamente.
…La storia, la geografia, la lingua francese, la calligrafia e l’aritmetica vi saranno con ogni diligenza coltivate. La dozzina è stabilita in 36 lire italiane al mese, oltre lire 40 all’anno per le spese straordinarie. Il vitto consisterà in pane con frutta o zuppa a colazione; a pranzo minestra e pane senza limite, due pietanze e vino; a sera minestra, pietanza, frutta o formaggio e vino. Il collegio aprirà col 4 novembre: chi amasse d’approfittarne potrà indirizzarsi al sacerdote Gaetano Calcaterra, direttore dello stesso collegio in Cassano, o pure in Milano al sig. Vicebibliotecario Gironi, nel Palazzo Reale delle scienze e delle arti, od al sig. Giambattista Legnani sul ponte di San Marco».
Proprio qui, in San Marco milanese, officia Prima Messa l’abate trezzese Giuseppe Pozzone, figlio e nipote di barcaioli, che gli insegnano la voga prima del latino. Anche costui esordisce la propria carriera d’insegnante al collegio cassanese, salvo proseguire la docenza sulla cattedra d’Umanità che già fu di Giuseppe Parini in Brera.
A quell’epoca, il collegio maschile cassanese scandisce severamente la giornata stagionale degli studenti: d’inverno, levata alle 6.30, alle 7.30 nei giorni festivi per proseguire la scuola fino alle 16.00; d’estate, levata alle 5.00, alle 6.00 nei giorni festivi per proseguire la scuola fino alle 18.00. Sotto la bacchetta del rettore e docente Calcaterra si avvicendano rampolli del contado oltre che della Milano bene. Lo affiancano lungo il primo anno scolastico insegnanti quali Innocente Bonsaglia, ventiseienne da Villa d’Adda come il venticinquenne Antonio Zonca, che succede al rettorato del fondatore. Insegna qui anche Giuseppe Perrucchetti, trentatreenne di Cassano d’Adda, in parentela con Giuseppe Domenico Perrucchetti: generale fondatore degli Alpini e lui pure studente presso i collegi di Cassano.
Escluso il nuovo rettore Zonca, al 1823 il corpo docenti è profondamente rinnovato: il vicerettore è Giuseppe Lazzari; suoi colleghi sono Marcellino Legnani, Michele Sartorio cui succede il più noto Melchiade Gabba, Domenico Brizzolara, Vicenzo Gelfi e Leone Corti. Cognomi nostrani e forestieri per variare il novero degli insegnanti, perlopiù sacerdoti ma con formazione scientifica oltre che umanistica. Lettere e numeri, modernità e classicismo ispiravano allora lungo l’Adda gli spettinati giovani dell’Ottocento lombardo. Se il collegio maschile, già chiostro cappuccino, chiuse i battenti nel 1860; altri istituti aprirono a Cassano: quello femminile Gianoli (1860-1900); il più celebre Cazzulani in Piazza Garibaldi, il Collegio “La Famiglia” in palazzo Somaglia, dove fu eretto poi quello maschile Zanoni dal 1883 al 1887.
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Approfondisci qui la vicenda del collegio cassanese Cazzulani.
Per quello di Trezzo, cfr. Pietro Lincoln Cadioli, Valverde (II edizione 1980), pagg. 192-194.
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