Ponzoni, l’ultimo confratello del Santissimo Sacramento: la congrega il cui culto trezzese è calato con lui nella terra, dopo secolare devozione.
Mozzetta rossa con un’allegoria eucaristica cucita all’altezza del cuore, cordone in vita e tunica bianca come i guanti. Erano ormai consunti quelli di Livio Ponzoni (1918-2007), l’ultimo ad aver vestito a Trezzo l’abito del Santissimo Sacramento. Nella congrega voluta da Carlo Borromeo, l’ottantanovenne trezzese portava dal 1958 il baldacchino o il bastone che avviava le processioni. E si vide morire attorno tutti i 200 confratelli che, ancora nel primo Novecento, la «Scöla» contava. Così il dialetto chiama la congregazione di cui Livio Ponzoni, nato a Verderio Superiore il 4 ottobre 1918, si è portato il ricordo nella morte il 23 ottobre 2007.
L’influenza spagnola gli rapì la madre Angela prima ancora che Livio imparasse a chiamarla «mamma». Rivolse sempre questa parola a Luigia Spada. Fruttivendolo e ambulante nelle sagre, papà Giovanni Ponzoni mise sul calesse il figlio Livio e la seconda moglie Luigia, quando si trasferì a Trezzo da Verderio Superiore. Seguiva Giovanni il fratello Carlo Ponzoni, che gestiva a Trezzo la trattoria «Italia» di via Gramsci (allora Circonvallazione), dove dal 1961 gli succedette il nipote Livio.
Da bimbo, venne allattato da una balia Frigerio di Cornate d’Adda. La famiglia della donna ricordava Livio al punto da inviare nel 2007 un telegramma di cordoglio ai tre figli (Mariangela, Giovanni, Ester) che Ponzoni ebbe da Rosa Parolini, sposata nel 1946. Sette anni di prigionia in Germania (dove faceva il cuoco) lo avevano appena risputato, scarno e silenzioso ma ostinato a vivere. Cavaliere del Lavoro e presidente dell’Azione Cattolica, Livio era iscritto all’associazione dei commercianti trezzesi oltre che alla Società Operaia di Mutuo Soccorso.
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2 Responses
Livia Alessandrini
Sempre affascinata dai tuoi articoli, ogni volta svegli la cittadina, gli spiriti tutti, apri i suoni ed i profumi del passato, spero che ne farai un giorno un libro, davvero dovresti, ma forse te l’ho già detto.
Cristian Bonomi
Grazie Livia! Sei sempre generosa. Riordino vecchi racconti per ringraziare di averli ascoltati.