La genealogia Cereda, forse originaria di Brianzola (Castello di Brianza), sosta a Concesa dal primo Seicento fino all’autunno del 1832, quando trasloca a Trezzo sull’Adda: da lì le ramificazioni del clan, distinte dai soprannomi dialettale.
A Trezzo un ramo della genealogia Cereda è noto col soprannome «Pestacrésta» perché un loro avo cadde in processione, reggendo la croce. O scagliò a terra quella che vegliava i campi dal suo capanno, quando la grandine li guastò. Ancora della genealogia Cereda sono «Custantei», «Piciòtt» (dalla nonna Picciotti), «Bènula» (faina), «Pacialacc» (glicine), «Ampegli»; «Faciott» quelli insistenti sulla frazione Concesa. Da qui un ramo della genealogia Cereda migra nel 1833 a Trezzo, dove sono censiti «Ciapee» persino dall’anagrafe parrocchiale, che riporta talora i soprannomi dialettali; forse per l’impegno in una cava di ceppo.
Della genealogia Cereda, da Concesa a Trezzo, il capostipite è Gerolamo (?, 1592 – Concesa, post 1654). Sposa donna Angela, vivendo nel 1654 «vicino alla Chiesa» col fratello minore Santino, come riferisce uno Stato d’Anime. Il 29 settembre 1647 è padrino in Concesa al Battesimo per Cesare, figlio di Bartolomeo Busso e donna Caterina: nell’atto è riferito col soprannome di «del Corno».
Genealogia Cereda: l’origine brianzola
La genealogia Cereda di Gerolamo non compare nello Stato d’Anime datato al 1595 (Archivio Diocesano, Viste Pastorali, Pieve di Trezzo, volume 15), data dopo la quale i Cereda si istallano a Concesa: forse al seguito dei Pozzo da Perego che, originari della Pieve di Missaglia, incrementano i loro possessi sul territorio di Trezzo e Concesa, vendendo al Card. Cesare Monti nel 1642 la porzione su cui edificare il chiostro carmelitano lungo il Martesana. Componeva la Pieve di Missaglia anche Perego, di cui giusto Cereda è località.
Alle nozze di Giacomo, figlio di Gerolamo, è testimone Battista Cereda di Boffalora, cura di Brianzola nella Pieve di Missaglia; indizio di come provenga forse da lì anche il ramo concesino della genealogia Cereda: odierna località in Castello di Brianza.
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Gerolamo Cereda detto «del Corno»[1] nato nel 1592[2], vivo nel 1654
cg. donna Angela (1601-21 giugno 1666)
vissuto a Concesa nelle case «vicino alla Chiesa»[3]
insieme al fratello minore Santino.
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– Giovanni Angelo, nato a Concesa nel 1623, cg. donna Maddalena, muore il 1° settembre 1695;
– Giacomo, nato a Concesa, cg. il 5 aprile 1657 Lucrezia Borlini, muore il 1° settembre 1705;
– Maria, cg. 27/11/1653 Zaccaria Folietto fu Domenico da Vaprio.
(Tutti di Concesa[4])
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– Ippolita, nata a Concesa il 20 maggio 1659, cg. il 18/11/1681 Aloisio Brugo da Vaprio;
– Alessandro, nato a Concesa il 5 aprile 1664, cg. 1694 Teresa Apollonia Taveggia fu Giovanni Battista, muore il 24 aprile 1706;
– Maria Caterina, nata nel 1662;
– Francesca, nata a Concesa il 23 aprile 1667, cg. il 16 luglio 1697 Andrea Guinzoni fu Giovanni;
– Giovanni Maria, nato il 25/3/1668, cg. donna Francesca (morta il 9/12/1693), cg. donna Maria;
– Annunziata, nata nel 1671;
– Bartolomeo, nato a Concesa il 16 settembre 1672 (+).
(Tutti di Concesa)
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– Anna Maria, nata il 2 febbraio 1685 da Francesca a Concesa, dove muore il 19 aprile 1688;
– Costanza Caterina, nata da Francesca a Concesa il 24 settembre 1686;
– Gerolamo Antonio, nato da Francesca a Concesa il 13 marzo 1689, cg. donna Agnese;
– Teresa Maddalena, nata da Francesca il 22 dicembre 1691 a Concesa, dove muore il 13/5/1694;
– Carlo Giuseppe, nato da Maria a Concesa il 17 novembre 1694, cg. donna Laura, muore alla C.na Bandeggiata il 30 marzo 1769;
– Giovanni, nato da Maria nel 1699, cg. Bianca Scotti di origini ignote (morta ventiquattrenne il 29 gennaio 1733); vedovo, sposa il 7 febbraio 1733 Caterina Maspero (figlia il 28 novembre 1714 di Giovanni Battista e donna Teresa, spira l’11 maggio 1775), muore il 9 luglio 1757[5].
(Tutti di Concesa)
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– Giuseppe Antonio, nato da Bianca il 5 ottobre 1730 a Concesa, dove muore il 9 settembre 1735;
– Domenico Antonio, nato e subito morto a Concesa da Bianca il 25 gennaio 1733[6];
– Teresa, figlia di Caterina, morta a un mese il 6 luglio 1734;
– Carlo Giuseppe, nato da Caterina il 19 marzo 1737 a Concesa dove muore il 21 marzo 1737;
– Carlo Domenico, nato da Caterina il 19 luglio 1739 a Concesa dove muore il 12 gennaio 1751;
– Giovanni Battista, nato da Caterina a Concesa il 6 gennaio 1742, cresimato a Verdello il 30 marzo 1754, cg. 1760 a Pozzo Agostina Mauri, muore il 7 febbraio 1808;
– Una figlia di Caterina, battezzata dalle levatrice Ippolita Bonora il 4 aprile 1744;
– Anna Maria Teresa, nata da Caterina il 29/3/1746 cg. 9/2/1776 Francesco Maria Vergani di Lesmo;
– Carlo Daniele, nato da Caterina a Concesa il 5 maggio 1748;
– Un figlio di Caterina, battezzato dalla levatrice trezzese Giulia Arlati il 6 settembre 1750;
– Angelo Maria, nata da Caterina a Concesa il 3 agosto 1751, cg. Anna Maria Radaelli di Trezzo;
– Un figlio di Caterina, battezzato dalla levatrice Arlati il 7 settembre 1753;
– Teresa Maria Antonia, nata da Caterina il 16 gennaio 1755 a Concesa dove muore l’11/8/ 1777;
– Pietro Antonio Domenico, nato da Caterina a Concesa il 27 giugno 1756;
– Lucia Giovanna, nata postuma da Caterina il 13/12/1757 a Concesa dove muore il 3 febbraio 1758.
(Tutti di Concesa)
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– Luigi, muore a Concesa per colica il 2 settembre 1822, sessantaduenne (forse adottato);
– Giambattista Giacinto, nato a C.na Bandeggiata il 3 marzo 1764, cg. a Concesa il 27 gennaio 1793 Rosa Maria Colombo fu Giovanni Battista «nata e battezzata in Trezzo e da fanciullina venuta sotto questa parrocchia e sempre in essa abitante»; si trasferisce nell’autunno 1832 a Trezzo, dove muore il 23 marzo 1836;
– Anna Maria Giuseppa, nata alla Bandeggiata il 7 novembre 1766, cg. Francesco Vergani e muore trezzese il 24 giugno 1826;
– Agostino Giuseppe, nato alla Bandeggiata il 1/3/1769, cg. Rosa Biffi, muore trezzese il 21/1/1833;
– Domenica Laura, nata alla Bandeggiata il 18 marzo 1771, cg. 30/1/1790 Carlo Ambrogio Bassani fu Felice che, annegato nel Martesana, viene sepolto a Crescenzago il 3/10/1816. Lei vive nel 1828;
– Maria Antonia, nata alla Bandeggiata il 3 aprile 1774, vi muore il 15 aprile 1774;
– Giambattista, nato il 13 novembre 1776 alla Bandeggiata, cg. Teresa Crippa fu Antonio il 23 febbraio1800, muore trezzese il 10 settembre 1855.
(Nel 1821, la famiglia è già traslocata dalla Bandeggiata allo «Stallo Cereda»: da lì Giacinto coi fratelli Agostino, Maria e Giambattista; con due figli e i nipoti trasferisce a Trezzo nel 1832)
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– Teresa, nata a Concesa il 18 ottobre 1793, vi muore l’8 novembre 1795;
– Alessandro, nato a Concesa l’8/7/1795, cg. 27/9/1814 Pasqualina Colombo fu Carlo, + 21/9/1862[7];
– Costante, nato a Concesa il 14 giugno 1797, cg. a Vaprio il 9 gennaio 1818 Angela Maria Borromeo (nata alla Cascina dei Preti in Cornate il 23 ottobre 1799 da Giovanni Maria e Serafina Brigatti e spira per sternocardite il 15 settembre 1854 a Trezzo), muore trezzese il 21 agosto 1873 in vicolo Bue 1; viene soprannominato “Costantino di Ciapée”;
– Ferdinando, nato a Concesa il 24 luglio 1799, cg. 29/11/1819 Oliva Colombo fu Carlo;
– Luigi, nato il 28 agosto 1801 a Concesa, dove muore il 24 novembre 1812;
– Giovanni, nato a Concesa il 15/5/1803, cg. 19/11/1820 Angela Sala da Trezzano Rosa e, il 19/4/1852 a Trezzo, Caterina Scotti vedova di Carlo Pozzi;
– Maria Teresa, nata il 16 ottobre 1805 a Concesa, dove muore il 12 marzo 1806;
– Natale Stefano, nato il 26 dicembre 1807 a Concesa, dove muore il 5 ottobre 1809;
– Giuseppe, nato a Concesa il 13 aprile 1810, cg. a Trezzo il 12 novembre 1839 Rosa Colombo, muore a Trezzo il 4 agosto 1855 per colera;
– Agostina Luigia, nata il 12 ottobre 1810 a Concesa, dove muore il 18 aprile 1811;
– Pietro, nato il 30 gennaio 1812 a Concesa, dove muore il 17 gennaio 1813;
– Una bimba, nata morta a Concesa il 16 maggio 1814.
(Col padre, gli zii e il fratello Giuseppe, Costante trasferisce a Trezzo nell’autunno nel 1832)
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– Maria Antonia, nata a Concesa il 9 dicembre 1818, cg. a Trezzo 11/12/1841 Gaetano Comotti fu Giuseppe, muore trezzese il 6 agosto 1849;
– Rosa Rachele, nata a Concesa il 2 febbraio 1821, cg. a Trezzo il 15 gennaio 1846 Carlo Giovanni Vimercati (nato il 27 aprile 1822 da Giuseppe e Maria Passoni alla Cascinazza trezzese, dove muore il 5 settembre 1910); la moglie spira nella stessa casa il 13 maggio 1881;
– Luigi, nato a Concesa il 23 agosto 1823, vi muore per gastro-enterite il 13 maggio 1831;
– Pietro, nato a Concesa il 13 agosto 1826, cg. a Trezzo 17/10/1857 Maria Filomena Mapelli fu Angelo, muore trezzese il 12 agosto 1890[8];
– Carlo Giuseppe, nato a Concesa l’11 gennaio 1828, sposa a Trezzo il 17 gennaio 1855 Rosa Villa, morendovi il 12 agosto successivo per colera;
– Maria Teresa, nata a Concesa l’8 gennaio 1830, vi muore il 22 gennaio 1831 per convulsioni;
– Luigi, nato a Concesa il 12 giugno 1832;
– Maria Teresa, nata a Trezzo il 30/1/1835, cg. 7/3/1859 Beniamino Brambilla fu Giovanni Battista da Bonate Inferiore, muore il 17/7/1864;
– Giovanna Giacinta, nato a Trezzo il 25 ottobre 1838.
(Tutti i superstiti seguono il padre e la madre da Concesa a Trezzo nell’autunno 1832)
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[1] Gli assegna quest’appellativo l’atto di Battesimo, poco leggibile, che registra il 29 settembre 1647 Cesare figlio di Bartolomeo Busso e donna Caterina. Del bimbo, Gerolamo è infatti compadre.
[2] La famiglia non compare nello Stato d’Anime censite nel 1595 (Archivio Diocesano, Viste Pastorali, Pieve di Trezzo, volume 15), data dopo la quale i Cereda si istallano a Concesa: forse al seguito dei Pozzo da Perego che, originari della Pieve di Missaglia, incrementano i loro possessi sul territorio di Trezzo e Concesa, vendendo al Card. Cesare Monti nel 1642 la porzione su cui edificare il chiostro carmelitano lungo il Martesana. La provenienza da Cereda, località prossima a Missaglia, potrebbe fondare il cognome della famiglia. Manca però all’ipotesi il conforto dei documenti.
[3] Così recita lo Stato d’Anime compilato nel 1654. Alle nozze del figlio Giacomo è testimone Battista Cereda di Boffalora, cura di Brianzola, da cui forse proviene anche il ramo concesino della famiglia.
[4] Probabili fratelli di Giacomo sono anche Andrea, marito di donna Angela; e Francesco, sposato a certa Maria.
[5] Può darsi che l’ultimogenito Giovanni assuma il nome del padre nell’ignoto luogo dove, trasferita la famiglia, il primo nacque e morì il secondo.
[6] E’ sepolto in terra consacrata perché, come dettaglia il curato, gli venne impartito il sacramento battesimale: «pericolando a morte appena nato, fu battezzato privatamente da Francesca Mariani, approvata levatrice, alla presenza anche d’altre donne che, da me interrogate, hanno risposto concordemente non avere Mariani errato in alcuna cosa».
[7] Per «vasta scottatura di terza specie alla parte interna di braccio e avambraccio destro».
[8] E’ forse il Pietro Cereda fu Costante che, nel 1851, vende a Paolo Bassi 7,9 pertiche di orti perché il nobile ci ricavi i giardini dell’edificio che sta rassettanto: l’attuale Villa Gina (Archivio di Stato milanese, Fondo Notarile, Filza 50576) Una nipote di Pietro, Teresa Cereda, sposa con dispensa Albino Carlo Bonomi, nipote di Rosa Cereda.
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