Pozzo d’Adda, scienza e carità sul finire del Settecento lombardo: la dispensa fiscale al malato e l’incerta mano del barbiere che lo cura.
Il Settecento a Pozzo d’Adda. Presso l’Archivio di Stato milanese, nel “superfondo” Atti di Governo, il fondo Censo Parte Antica riserva la cartella 1800 alle questioni fiscali di “Pozzo con Bettola”. Ne raduna un catasto delle proprietà, censito alla metà del Settecento, elencando poi sul cadere del secolo i singoli “fuochi”, di cui il censimento riferisce solo i maschi di età superiore ai 14 anni. Nel 1778 l’abitato di Pozzo e Bettola assomma 520 anime, tra cui Domenico Colnago fu Antonio, che non può tuttavia onorare le tasse dovute. Il parroco e il medico locali ne testimoniano le condizioni.
“Attesto io sottoscritto d’aver visitato Domenico Colnago q. Antonio del Pozzo, il quale avendolo ritrovato storpio di tutti due le braccia, particolarmente nei cubiti, ed anche la gamba sinistra con una nodosità sotto il ginochio, per le quali non potendo procaciarsi il vito è necessario che sia esentato dalla tassa personale e col mio giuramenti mi sottoscrivo in fede, Paolo Pezzoli, Chirurgo di Vaprio” (6 maggio 1778).
“Attesto io infrascritto d’aver affittate a madre e figlio, Maria Scaramuzza e Domenico Colnago pertiche 16 circa, terreno di raggione di questo Beneficio Parrocchiale, ma questo non essendo sufficiente al mantenimento d’entrambi per esser la madre avanzata in età et il figlio stropio necesita esser solevato dalla prestazione dell’annuo censo. In fede, Prete Francesco Antonio Landriani, Curato del Pozzo” (7 maggio 1778).
L’elenco dei capifamiglia viene così corretto, stralciando Domenico, cui pure il parroco affida alcune terre del beneficio parrocchiale. Il chirurgo Pezzoli, che accudisce Colnago, opera a Vaprio d’Adda da prima del 1773 ma ambisce ad assumere anche la condotta di Pozzo. Del resto, ne visita già ammalati come Domenico. L’11 dicembre 1782, indetta a Pozzo una convocazione generale per eleggere il chirurgo paesano, Pezzoli si candida alla carica, forte della famigliarità che già intrattiene coi locali. Con 11 voti favorevoli e 6 contrari, viene così preferito al concorrente Andrea Puricelli di Trezzo, che ottiene solo 9 preferenze.
Tuttavia, il Trezzese esibisce l’approvazione delle università di Pavia e Milano mentre l’eletto Pezzoli risulta approvato dal solo collegio dei barbieri milanesi. Il 15 dicembre seguente, Ignazio Capitanio di Vaprio ha urgente bisogno di una “operazione della siringa” per via di “malattia frequente ai nostri paesi” ma il presunto chirurgo vapriese non possiede lo strumento né l’abilità per impiegarlo. Interviene allora Puricelli, provando la propria arte alla comunità di Pozzo, che carteggia con Milano per ritrattare il voto espresso. Rintoccano un’altra volta le campane, che convocano i capifamiglia a discutere sul bene di “Pozzo con Bettola”.
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Ringrazio per le foto Enza Tinelli, promotrice de “Lo Svuotarmadi” presso l’ex-parrocchia di Pozzo d’Adda. Qui i contatti per richiedere i locali dell’edificio storico che, dopo i restauri, possono ambientare eventi di varia socialità. L’antica parrocchiale è inoltre sede del Centro Culturale “Lumen Gentium“ (2006), presieduto da Gianluca di Castri.
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Per approfondire:
Sergio Pessani, Da un “Pozzo” e da una “Bettola”, Pozzo d’Adda 1996.
3 Responses
Barzaghi Giovanni
Questa è la storia del mio paese Trezzo s/Adda continuare cosi.
Barzaghi Giovanni
Questo è il mio primo commento,vedrò di fare meglio col tempo.
Cristian Bonomi
Grazie Giovanni, e a presto rileggerci! c.